venerdì 16 luglio 2010

ODIO

Odio questa casa che amo, odio le cose comprate per renderla mia, odio tutto ciò che mi trattiene qui e mi impedisce di seguire e afferrare il mio sogno. Odio il mio sogno che mi ha rubato la realtà, quella realtà che mi rendeva serena. Odio la serenità che c'era e non c'è più, la serenità che fingo per vedere lui sereno.
Odio la mia faccia la mattina allo specchio, le lacrime che rigano le mie guance mentre lui ancora dorme e quella maschera sorridente che indosso per dirgli buongiorno.
Odio questo letto dove son stata felice con lui, con te, da sola, questo letto che mi accoglie mentre dormo, dormo, dormo. Odio la sveglia che mi ridesta ogni mattina riportandomi alla realtà.
Odio la sveglia che il sabato tace mentre vorrei essere con te e invece sono qui, ferma, immobile mentre il tempo mi cammina addosso, mi corre addosso con tutto il suo peso, col suo ticchettio ossessivo, forte, assordante. Odio il tempo che silenzioso scivola mentre dormo portandomi la luce di un nuovo giorno, in cui dico basta, oggi sono io.
Ma io non sono mai e vado avanti con quella maschera. Mani che scrivono, cucinano, preparano la lista della spesa. Mani che tremano mentre afferrano il telefono per leggere un messaggio, sperando che sia tuo, sperando che non sia tuo.
Mani che cercano le tue cosi lontane ma trovano le sue cosi vicine, cosi mie. Mani che amo e che odio, mani che mi trattengono troppo forte e non mi lasciano scappare via da te.
Odio questa vita che ha scelto per me questa strada, quella dell'indecisione.
Odio me stessa.

Joia

venerdì 4 giugno 2010

avrei voluto fermare il tempo

Avrei voluto fermare il tempo.
Quella sera a casa tua, a fissare il tuo profilo con la paura e la certezza che sarebbe stata l'ultima volta.
Il ticchettio dell'orologio scandiva i secondi, i minuti, le ore.
Tu dormivi, io piangevo.
Guardavo dalla finestra la cima innevata di una montagna, come quando scendevo dal treno e respiravo l'aria fredda, col pensiero che ancora qualche minuto e quel freddo sarebbe passato, col tuo sorriso, tra le tue braccia.
Faceva caldo quella sera nel tuo letto, ma nel mio cuore la neve continuava a cadere, a fermarsi, a farlo diventare di ghiaccio, per poterti dire è finita, è finita amore mio.
Neanche le lacrime riuscivano a sciogliere quel ghiaccio che ormai era troppo spesso, troppo freddo.
Troppo.
Ora tu non ci sei più.
E' estate, chissà se la neve si è sciolta sulla cima di quella montagna, chissà se è verde, chissà se ci sono cresciuti i fiori.
Mi ci avresti portato, lo dicevi sempre.
La montagna d'estate è bellissima, dicevi, più che d'inverno.
Forse un giorno lo scoprirò ma non con te.
Perchè tu non ci sei più, sei freddo come quel ghiaccio, come la neve che mi piaceva prendere tra le mani, quando tu mi guardavi e sorridevi, ed ero felice come una bambina.
Avrei voluto fermare il tempo.
L'avrei fermato quella mattina, davanti a quel telefono rosso mentre tu parlavi, e io ascoltavo la tua voce di bambino.
L'avrei fermato quel giorno mentre mi abbracciavi e mi dicevi che il tempo mi aveva reso più bella.
L'avrei fermato quella notte sul divano quando mi baciasti per la prima volta.
L'orologio continua a scandire i secondi, i minuti, le ore.
Ore senza te, giorni, mesi senza te.
Chissà se un giorno ti rincontrerò.
Magari tra altri quindici anni, in montagna d'estate. O d'inverno, con la neve.
Chissà.
Vorrei fermare il tempo, ora per non affrontare un altra notte senza te.

Joia

venerdì 19 febbraio 2010

Confusione

Sono in preda alla confusione più totale.
Sto rischindo di perdere tutto, sto perdendo tutto.
Tutto quello che ho avuto e che ho sempre desiderato, quello che desidero ora e quello che non desidero più e vorrei ancora desiderare.
Non lo desidero più ma mi manca, mi manca come l'aria, come il sole.
Avevo tutto e ora non ho più nulla. Ho tante cose che non desidero.
Da una parte una persona che mi ama e darebbe tutta la sua vita per me, disposto ad accettare il fatto che io l'abbia tradito, che amo un altro e che soffro per lui.
Dall'altra parte una persona che amo e che non è disposto ad accettare un errore da parte mia.
Cosa voglio veramente? La serenità che ho sempre avuto, le piccole cose, la mia casa, i nostri amici e le nostre serate tranquille?
O lui, la nostra passione, la felicità da togliere il fiato, la sofferenza di un amore troppo grande, a cui ormai non ero più abituata?
Non lo so più. Ho paura di decidere, e questa mia paura mia sta portando a perdere tutto.
Non so che fare.

domenica 14 febbraio 2010

Sognando

Lei aveva i capelli rossi e gli occhi verdi, lui era biondo con gli occhi azzurri.
Si guardarono un attimo e si innamorarono l'uno dell'altra.
Lui pensò: "è lei!" lei penso "questo mi sconvolgerà l'esistenza!" e tutto cominciò.
E fu cosi che lui le sconvolse l'esistenza.
Dopo quasi sette mesi da quel pomeriggio lei piangeva nel suo letto, non si era mai sentita cosi sola.
Ripercorreva con la mente quei momenti e pensava: "oggi come tutte le domeniche avrei dovuto cucinare per lui". Ma lui era lontano, con il corpo e con la mente. Pensava ai suoi occhi, non a quelli azzurri, a quelli scuri che la guardavano con amore la domenica mattina e alla sua voce che le diceva buongiorno.
Pensava che lui era l'uomo che aveva sempre aspettato e che aveva avuto la fortuna di trovare e che ora stava perdendo.
Lei pregava quella mattina, pregava Dio di aiutarla, perchè non ce l'avrebbe mai fatta senza di lui.
Il telefono era muto e il suo cuore gonfio di tristezza...
Tornerà?
Dio fallo tornare.

giovedì 4 febbraio 2010

dreams....

Dreams perchè non dormo e sogno.
Dreams perchè vivo nei miei sogni.
Dreams perchè non sono vera.
Dreams perchè senza i miei sogni sono morta.
Dreams in questa notte di sogni proibiti e fantastici in cui anche la realtà è meravigliosa perchè è solo un sogno.
Dreams perchè forse domani dovrò uscire dai miei sogni per far finta di vivere un'esistenza che non mi appartiene.
Dreams in questa casa che nessuno sa che esiste, ma che esiste.
Dreams perchè nessuno sa che esisto ma esisto.
Dreams per raccontare la mia vita, e far finta che sia solo un sogno...

Joia